La conservazione della biodiversità è il pegno per la nostra produzione alimentare

E’ stato organizzato il 17 ottobre 2018 alla Sede della FAO a Roma, durante la 45° Sessione dellaCommissione sulla Sicurezza Alimentare Mondiale (Committe on World Food Security ¬ CFS), dalle Rappresentanze Permanenti presso la FAO dell’Ungheria e del Messico, in collaborazione con IFOAM, Rare e CBD,  un evento collaterale dal titolo “Metodi agricoli che assicurano sia la conservazione della biodiversità sia l’accesso al cibo nutriente e sano”.

L’evento è stato aperto da Maria Helena Semedo, Vice Direttore Generale della FAO. Ha ricordato che, su richiesta degli Stati Membri, la FAO sta elaborando la propria strategia per la conservazione della biodiversità. Durante l’incontro hanno tenuto relazioni Gábor Figeczky, Direttore delle politiche globali dell’IFOAM, Kevin Farrera, un giovane agricoltore messicano, Stefano Padulosi, esperto della Bioversity International, e Levente Kőrösi, Capo Dipartimento per la Conservazione della Biodiversità e delle Risorse Genetiche del Ministero dell’Agricoltura Ungherese. I partecipanti hanno discusso sulla sfida più importante che l’agricoltura deve affrontare, cioè le misure politiche e i metodi agricoli principali da adottare per rendere più sostenibile l’agricoltura. Tutti si sono trovati concordi sul fatto che la conservazione della biodiversità è di importanza vitale nella mitigazione degli effetti del cambio climatico, nella difesa contro i parassiti, le malattie e altri rischi, inoltre è indispensabile per una dieta varia e nutriente.

Levente Kőrösi ha presentato la strategia ungherese per la conservazione delle risorse genetiche che è unica nel suo genere al mondo e si fonda su tradizioni millenarie agricole. L’obiettivo del programma storico di conservazione delle risorse genetiche avviata per una durata di quattro anni dal Ministero dell’Agricoltura Ungherese è la conservazione dell’eredità agricola, rilevante dal punto di vista dell’identità nazionale. Sottolineando il ruolo della conservazione delle risorse genetiche ungheresi e del Bacino dei Carpazi, egli ha evidenziato che una delle più grandi banche di risorse genetiche al mondo è quella ungherese. Ha ricordato anche la strategia “ogm free” dell’Ungheria, sancita dalla Costituzione, e la Dichiarazione Europea sulla Soia per la produzione europea di soia ogm free, iniziativa ungherese e tedesca, firmata ormai da 18 paesi.